BENVENUTI NEL SITO DI MARIO ED ALESSANDRO
Come nasce una passione
(nel mio caso quella per i trenini)
Era il lontano 1958 , avevo 9 anni ed alla vigilia di Natale papà e mamma mi annunciarono la venuta di Babbo Natale a casa nostra! Arrivò tutto vestito di rosso, con la gerla sulle spalle e la gran barba bianca. Come potete immaginare c’era da impazzire di gioia e d’emozione! Si sedette sull’unica poltrona del tinello, allora il salotto era separato, nella famosa camera da “ricevere” e depositò la gerla vicino a sé. Da là cominciò ad estrarre i regali, non parlava molto, diceva solo i nomi dei destinatari dei regali…. Così dopo una serie di pacchetti piccoli e grandi, tirò fuori quello scatolone con la carta bianca ed un nastro rosso.
Era uno start set della Rivarossi, composto da un trenino merci formato dalla Gr 835, famosa vaporiera con tender incorporato, un carro piano, un carro a sponde alte, un carro con carico di legname. C’era poi un ovale di binari ed un raddrizzatore-trasformatore RT 2. Insomma tutto per un incredibile pieno di felicità! A quei tempi i modelli di treni erano praticamente sconosciuti, specialmente per un bambino, e la politica commerciale della Rivarossi cominciava a proporre queste composizioni, pensate alla lungimiranza dell’azione.
Riuscii a montare l’anello sul tappeto dell’entrata e da allora quel trenino fu compagno di vita e con lui nacque la passione. Essendo un bambino che non distruggeva i giocattoli, quel trenino continua ad esistere nonostante gli anni ed i tanti traslochi, funziona, è stato restaurato un paio di volte e fa ancor oggi mostra di sé in una vetrina dedicata.
Certo che seguirono anni ed anni di vera sofferenza: cominciai a comperare i cataloghi Rivarossi, poi anche quelli Fleischmann e passavo ore ed ore a sognare sfogliandoli, solo sfogliandoli però.
Identificavo i modelli che più mi piacevano, li classificavo in ordine di desiderio, guardavo e riguardavo quei modelli e sognavo…. Poi c’erano le visite ai negozi: a quei tempi la vendita di modelli fioriva, in città c’erano almeno quattro negozi di giocattoli che avevano una bella sezione dedicata ai trenini.
Ma al di là dell’acquisto di qualche rarissimo modello (tra tutti l’ E 424 nel 1962 , grazie ad un regalone della zia Iris), rimaneva solo il sogno.
Nel 1963 convinsi il papà a lasciarmi costruire un plastico: avevo a disposizione una bella camera della soffitta, un tavolo da 100 x 170 cm e tanta voglia di fare. Con i pochi soldini messi da parte, comperai dei listelli di legno e dei fogli di polistirolo espanso. Poi con degli utensili da dimenticare, colla vinilica e chiodi, costruii la struttura. Il progetto, elementare, prevedeva un “ 8 “ con una stazione di transito sul piano terra, con addirittura un binario di raddoppio. Certo che, tra le poche conoscenze, l’esperienza di un ragazzino e zero mezzi, non fu un gran successo. Non esistevano binari flessibili, i binari rigidi col loro raggio di curvatura erano poco docili e la chiusura del circuito non risultò facile. Comunque i 2 treni esistenti cominciarono a circolare, anche se con qualche sobbalzo di troppo.
Passata l’infanzia, passata l’adolescenza, la prima grande svolta fu nel 1971 : lo zio Alberto aveva appena terminato il restauro della villa dei nonni e c’era a disposizione una grande stanza nel sotterraneo, tutta da arredare. Lo zio, che era rimasto affascinato dal mio primo e rudimentale plastico, mi chiese se ero disponibile a costruirne uno nuovo. Figuratevi!!
Così iniziò quella bella avventura : da giovane studente al 3° anno di Ingegneria fu facile disegnare i tracciati ( carta millimetrata allora…) ed il progetto prese corpo in breve. Avevo carta bianca, dovendo solo tener conto dei limiti di spazio (la stanza) e di tempo (promisi infatti di terminare tutto entro il 1973).
Il Progetto prevedeva un plastico su 3 tavoli affiancati con una superficie rettangolare di 3,0 x 1,7 metri, con due circuiti indipendenti al piano terra, dove si avrebbe trovato posto la mitica stazione di Pergine col suo scalo merci. Tutti i tracciati del piano terra prevedevano l’installazione dei pali per realizzare l’elettrificazione dei binari con una catenaria funzionante. Poi il circuito di montagna al centro del plastico, un “ 8 “ con nella parte superiore la stazione di Dubino col suo scalo.
Stilai velocemente la lista dei materiali necessari, binari, scambi, incroci, pali per elettrificazione e catenaria e tutto il resto. Ma il piacere immenso fu definire la lista dei rotabili : locomotori, locomotive, carri e carrozze. Tutto rigorosamente Rivarossi che nel frattempo era cresciuta a grande Azienda di fermodellismo. Ricordo tra tutti la Gr 691, grande e veloce locomotiva a vapore delle FS ed l’ E 646 grigio verde magnolia, locomotore elettrico che ha fatto la storia del traffico ferroviario italiano.
Ci fu qualche mese di attesa prima di ricevere una grande cassa di legno dalla Rivarossi, contenente tutto questo materiale : lo zio infatti si rivolse alla casa di Como in qualità di ingegnere libero professionista. Spiegò che doveva allestire un plastico ed ottenne delle condizioni favorevoli per l’acquisto dei materiali.
Così nell’autunno del ’71 iniziò il mio lavoro. Parallelamente mi interessai del paesaggio. A quel tempo esisteva praticamente solo la Faller, ditta tedesca che produceva e produce tutta una serie di accessori per plastici, case, casette, stazioni, alberi e quant’altro. Erano tutti prodotti in scatola di montaggio, da dipingere, assemblare etc. Ma era quello che bastava e trovai nel negozio di Sabbadin tutto il necessario.
In realtà il tempo a disposizione non era molto : lo studio mi assorbiva enormemente, poi c’era la morosa…..Riuscii però a lavorare con continuità, che è il vero segreto del fermodellista. Dedicando 3 o 4 ore alla settimana, più qualche giornata nei periodi di ferie. E’ anche vero che ricevetti aiuto dal falegname di casa per i profili curvi in compensato per supportare i binari in pendenza del circuito di montagna ed attraverso lo zio , dalla ditta elettrotecnica Peron che costruì a regola d’arte l’intero quadro comando.
Nonostante tutto ciò, arrivai a Dicembre ’73 con un certo ritardo. Fondamentalmente mancava tutto il decoro delle aree piane e delle montagne , pietruzze, erbette, cespugli, arbusti, alberi. Così passato il Natale di quell’anno, mi dedicai anima e corpo al completamento della struttura.
Alle ore 17,00 del 31 Dicembre 1973, il plastico era finito. Assieme alla morosa riuscimmo a prendere il treno per Calalzo e raggiungemmo Cortina, potendo dare l’annuncio (non delle nozze) a tutta la famiglia.
Nel 1974 la struttura fu dotata di una adeguata protezione contro la polvere : facemmo realizzare una serie di archetti ribassati in ottone, fissati sui bordi esterni dei tavoli, sui quali poggiava uno spesso telo di nylon, preformato a misura, apribile con cerniere lateralmente e comunque facilmente estraibile.
Da allora al 2004 passarono 30 anni, durante i quali ogni tanto passavo qualche ora a giocare in quella stanza con fugaci incursioni. Ma non ho avuto più il tempo per dedicarmi al fermodellismo, famiglia e carriera dettarono legge per 3 decadi.
Quando nell’Ottobre del 2004 lo feci vedere ad Alessandro, il plastico era ancora in ottime condizioni : certo un po’ di polvere, ma non troppa, qualche binario arrugginito, qualche macchina da restaurare. Purtroppo a causa di alcune incursioni “barbare”, erano sparite le 2 automotrici Aln 668 e l’intero treno americano : so chi è stato!
Da quel momento però , ebbe inizio la riscossa!
CHI SIAMO
In breve ...
Dirigente industriale il padre, pensionato,
professionista nel campo del marketing, il figlio.
Tante le passioni in comune: il calcio, le automobili ( vere ed anche i modelli ), il fermodellismo tra quelle principali.
Questo sito è nato con l’idea di presentare e condividere con altri appassionati le attività relazionate col modellismo: in primis quello ferroviario ma anche quelli dei modellini delle auto da competizione e dei soldatini.
Siamo naturalmente fieri delle collezioni e di quanto abbiamo realizzato e desideriamo proporre tutto ciò con semplicità attraverso il mezzo di un sito web tutto nostro.
Nel Gennaio 2015 lo abbiamo lanciato, ancora con molte pagine da elaborare o completare, ma già rende bene l’idea dei suoi contenuti.
Continueremo così a completarlo senza fretta, arricchendolo anche di nuovi argomenti e realizzazioni ( è in fase di progetto il grande diorama delle Dolomiti )
Abbiamo anche previsto un indirizzo mail per coloro che vorranno contattarci e comunicare con noi.
Buon divertimento a tutti!
Mario ed Alessandro