Presentazione

IL PLASTICO FERMODELLISTICO

Gr971STORIA E DESCRIZIONE

di Mario ed Alessandro

Appassionato di Fermodellismo, in scala HO (1 : 87), da più di sessant’anni , Mario ha aspettato i 12 anni di Alessandro per presentargli questa passione. Esisteva allora tutta la collezione di modelli comperati durante tanti anni di attività ed esisteva un plastico ( il secondo costruito da Mario e terminato nel lontano 1973) da far concretamente vedere al ragazzo.
Con queste premesse, fu facile ottenere l’entusiasmo di Alessandro e decidere insieme di tuffarsi in una nuova, complessa e lunga avventura.

Nell’Agosto del 2004 iniziò il progetto operativo del nuovo plastico , ubicazione nel grande garage dove c’era la sala giochi dei ragazzi, dimensionamento della struttura portante (telaio in acciaio reticolare), ed infine progetto di tutto il plastico vero e proprio, circuiti, linee di collegamento tra di loro, stazioni, scali merce, città , paesi, strade, ponti ferroviari e non, e tutta una lunghissima serie di particolari che potrete ammirare sul posto od attraverso le tante fotografie. Tutto è stato previsto in fase progettuale con un dettaglio del millimetro quadrato, su una superficie rettangolare totale di 11 mq.
Il progetto durò 8 mesi, la preparazione dell’hardware 4 mesi, ma durante questo primo anno di attività fu anche demolito il vecchio plastico per il recupero degli edifici e di altre parti ancora valide.

Nell’Agosto del 2005, finalmente, abbiamo iniziato la costruzione del plastico vero e proprio, costruendo anche in parallelo tutti gli edifici previsti, compresi i ponti ecc, ecc. Nel plastico sono presenti 52 edifici (stazioni, caselli, depositi, palazzi, fabbriche, case, villette, chiese, ecc) e 6 ponti ferroviari per un totale di 2,7 metri di lunghezza.
La costruzione del plastico è durata 3 anni con un totale di ore di lavoro che è meglio non calcolare, certamente fondamentale è stata la continuità di azione e cioè il fatto di lavorare sempre , con concentrazione anche se per periodi non lunghi : nel fermodellismo non esiste l’exploit, esistono solo pazienza e dedicazione.

Il PLASTICO

La concezione del plastico che si avvale di una superficie di 3,80 x 2,60 m, è a 3 piani, comunicanti tra loro per mezzo di tratte in pendenza, le “bretelle” (identificate con L, M nei tracciati).

La concezione di un plastico rettangolare di tali dimensioni è possibile solo se la progettazione tiene conto della possibilità di accedere al centro dello stesso, per poter lavorare in un raggio ragionevole. Così è stata scelta la soluzione dei “passi d’uomo”, sicuramente complicata, ma molto efficace. La città di Baden ed il paese Susch, sono appoggiati su due piani mobili, che permettono di accedere al centro del plastico con il semplice scollegamento di uno spinotto e sollevamento del piano d’appoggio. Soluzione tecnicamente difficile, ma che ha permesso di realizzare un plastico dal sicuro effetto visivo.

Plastico Schema 0 Finale
Plastico schema piano terra
Plastico Schema 1 Finale
Plastico schema primo piano

Plastico Schema 2 Finale

  Plastico schema secondo piano

 

 Il piano terra, con 4 circuiti indipendenti (identificati con A, B, C, D, nel file dei tracciati), 2 stazioni e 2 scali merce o depositi, ha una ambientazione tedesca di anni ‘80 da una parte (stazione e città di Baden Baden), dall’altra parte (separata dai blocchi montagnosi del primo e secondo piano) italiana e moderna.
Il primo piano con 2 circuiti indipendenti (identificati con E, F, nel file dei tracciati), è di ambientazione italiana anni ‘70, con una stazione, un grande deposito locomotive a vapore ed una scalo merci.
Il secondo piano con un solo circuito (identificato con G nel file dei tracciati), è di ambientazione montagnosa, ha una stazione austriaca ed un piccolo scalo, vicini al paese di Susch.
L’estensione lineare dei binari è di circa 120m, con 62 deviatoi semplici, 6 deviatoi tripli, 3 incroci inglesi (4 vie).
In tutto il periodo di costruzione, fondamentale è stata la disponibilità dei particolari da costruire e/o da installare per i quali si ringrazia la ditta ModelPlanet di Cittadella, inesauribile fonte di materiali di ogni tipo.

Parallelamente si è dovuto progettare anche tutto il sistema di gestione del traffico ferroviario: a tale proposito nel terzo millennio non si poteva certo realizzare un sistema analogico, ma occorreva il coraggio di adottare una soluzione adatta ai tempi: l’elettronica digitale. Così su consiglio dell’amico Angelo Rigon della Trenogheno di Portogruaro (fornitore preferenziale di tutto il materiale rotabile di nuova produzione), decidemmo di adottare il sistema digitale della Casa austriaca Zimo, forse il più avanzato e completo esistente.
Il progetto di tale sistema fu realizzato da Paolo Portigliatti, importatore esclusivo della casa Zimo in Italia, nonché noto distributore torinese di materiale fermodellistico.
Il progetto fu realizzato da noi e poi verificato e collaudato in più occasioni da Portigliatti.

Il sistema digitale permette di comandare ogni singola motrice indipendentemente (ce ne sono in media 50 sul plastico) e di gestire sia il funzionamento in manuale (ogni macchina ha un decoder installato, che ne permette il riconoscimento e la specifica programmazione: accelerazione, decelerazione, vari livelli di velocità, luci, suoni,ecc.), che quello in automatico (sul plastico possono funzionare 20 convogli contemporaneamente con la modalità del sistema a moduli). Al di là della gestione del traffico il sistema Zimo è basato sul comando a distanza in automatico dei segnali ferroviari, nonché del comando manuale od automatico di tutti i deviatoi (scambi ed incroci).
In totale, oltre alla centrale elettronica MX 1, abbiamo installato 5 moduli MX 9 per la gestione automatica delle sezioni / tratte e dei deviatoi, il tutto programmato con due comandi a distanza MX 31. L’installazione nel computer di un software STC, ha poi permesso di visualizzare su computer portatile e seguire in diretta il traffico ferroviario e la posizione dei deviatoi sulla specifica tavola sinottica.

AVEIlluminazione: il progetto ha previsto che il funzionamento del plastico possa avvenire anche in assenza di luce: pertanto si sono dotati i vari edifici di illuminazione interna e talvolta esterna, sono stati installati lampioni di varie epoche in tutte le strade, vie, piazze ecc ed infine sono stati installati lampioni per l’illuminazione delle stazioni, assieme alle particolari torri dotate di fari per gli scali ed i depositi.
Così dopo tanto lavoro da ingegneri, carpentieri, falegnami, elettricisti, pittori, decoratori, siamo fieri di presentarvi il nostro plastico finito e funzionante.

Concludendo dobbiamo esprimere dei ringraziamenti: per mio figlio Alberto, per la sua collaborazione  nella realizzazione dell’impianto elettrico, per Alexei Stoicu per la pazienza ed abilità con cui ha applicato il ballast, piccole pietre per realizzare la massicciata su cui sono posati i binari ed in particolare per Nazario Bobbo, ex macchinista FS, oggi felice pensionato ma con nel cuore, nella testa e nelle mani il fermodellismo. Da lui , maestro costruttore di modelli di prestigio in ottone e metallo, abbiamo ricevuto tanti consigli e tante critiche costruttive, che ci hanno aiutato e soprattutto sostenuto a realizzare il nostro plastico.

Terminato nel Settembre 2008

NOTA FINALE
Un plastico fermodellistico deve essere assolutamente protetto dalla polvere e conservato in un ambiente sano.
A tal fine lo abbiamo dotato di un semplice sistema di protezione, costituito da 6 archetti mobili di metallo , ancorati sui lati lunghi del rettangolo, i quali sostengono dei teli antipolvere, facilmente eliminabili e sostituibili.

LE CARATTERISTICHE

Ambientazione in 3 Piani
T
PIANO TERRA: internazionale anni 80 sul lato Ovest con stazione, annessi e città di Baden Baden, italiana e moderna su lato est con stazione ed annessi di Dubino (Valtellina).

1
PRIMO PIANO: italiana anni 70, con stazione e scalo ferroviario di Pergine (Valsugana), che comprende anche il grande deposito di locomotive a vapore.
2
SECONDO PIANO: (montagna), austriaca con stazione e villaggio di Susch, ambientata negli anni 70.
DATI

DIMENSIONI: 372 x 260 cm
PIANI: 3, tutti collegati tra di loro con bretelle in pendenza del 4 o 5%.

EDIFICI: 52 , scatole di montaggio di tutte le principali case di accessori fermodellistici ( Faller, Vollmer, Kibri).
PONTI: 6 , scatole di montaggio Faller, Vollmer, Roco.

CIRCUITI 7: piano terra 4 (A,B,C,D), primo piano 2 (E,F), secondo piano 1 (G) per un totale di circa 120m lineari di tracciati, 3 incroci ( scambi doppi inglesi ), 6 scambi tripli , 62 scambi semplici. Tutto il materiale d’armamento è della ditta inglese Peco. Il piano terra è collegato sul circuito interno D al binario esterno E del primo piano, tramite 2 bretelle (L, M) nel senso di marcia.

FUNZIONAMENTO: il sistema di funzionamento a moduli della ditta Zimo simula in tutto e per tutto il funzionamento dei treni nella realtà: tutti i circuiti sono suddivisi in tratte (tratti sezionati), ciascuna tratta è suddivisa in 3 sezioni (a loro volta sezionate): verde, gialla, rossa. La lunghezza delle tratte verdi è variabile da circuito a circuito, la lunghezza delle tratte gialle è di 800 mm (700 mm sul secondo piano), la lunghezza delle tratte rosse è di 300 mm ( 200 sul secondo piano ).

Ciascuna motrice circolante sul plastico , dotata di decoder digitale , colloquia attraverso i cavi di alimentazione di ciascuna tratta/sezione con la centrale elettronica: attraverso lo scambio dei segnali digitali che individuano la presenza della motrice, ne viene determinata la gestione ( avvio con diversi livelli di accelerazione, marcia a velocità di crociera, rallentamento con diversi livelli di decelerazione, arresto.

Nelle sezioni verdi delle tratte, le motrici circolano alla loro velocità di crociera.
Una volta entrate nelle sezioni gialle delle tratte, si possono verificare due situazioni:

  • a) la tratta precedente è libera: in questo caso la motrice continua a circolare alla sua velocità di crociera.
  • b) la tratta precedente è occupata (da altra motrice con relativo convoglio):

in questo caso la motrice decelera secondo la sua programmazione.
A questo punto se la tratta precedente si libera, la motrice accelera riportandosi alla sua velocità di crociera. Se la tratta precedente non è libera, la motrice mantiene la velocità ridotta sino ad entrare nella sezione rossa.
Una volta entrate nelle sezioni rosse, si possono di nuovo verificare due situazioni :

  • c) la tratta precedente è libera: in questo caso la motrice riaccelera per circolare alla sua velocità di crociera (segnale relativo verde).
  • d) la tratta precedente è occupata: in questo caso la motrice si arresta (segnale relativo rosso).

Sul plastico possono circolare circa 410 dei nostri convogli, ciascuno con una composizione e quindi lunghezza predefinita. In linea generale i convogli non superano i 1500 mm in lunghezza per la circolazione sui piani terra e primo ( tale lunghezza si riduce a 920 mm per circolare sul piano secondo ): questi limiti sono imposti dalle lunghezze minime delle singole tratte. Le lunghezze minime delle tratte si trovano in corrispondenza delle 4 stazioni. Tale accorgimento è necessario se si vuole evitare il tamponamento di un treno col precedente : se un treno fosse più lungo della tratta ( con le sue 3 sezioni ), è chiaro che si espone al tamponamento del convoglio seguente, la cui tratta “rossa” è localizzata dove si viene a trovare la coda del convoglio precedente.

ELETTRIFICAZIONE A CATENARIA: non presente su circuito di montagna.
Classica italiana per i 2 circuiti del primo piano ( ditta Il Treno ), alta velocità italiana per 4 circuiti lato est del piano terra( ditta il Treno ), classica tedesca per i 4 circuiti del piano terra lati nord, sud ed ovest ( ditta Viessmann ).

I SEGNALI LUMINOSI a 2 o più vie, sono posti in corrispondenza della fine di ogni tratta, in relazione della loro funzione, che simula in toto la realtà di funzionamento del vero. Per quanto riguarda l’ambientazione italiana, essi sono della ditta “ Il Treno”, per quanto riguarda l’ambientazione internazionale ed austriaca , della ditta Viessmann.

ACCESSORI ( piccole costruzioni, respingenti fissi, pali segnaletici, alberi, cespugli, arbusti ecc, ecc, di ditte specializzate od artigiani.

FIGURE sul plastico sono presenti circa 700 figurine di persone ed animali.