Progetto diorama delle Dolomiti
Perché il Diorama delle Dolomiti ?
Quando da molto piccolo il mio papà non ci poteva portare a Cortina con la sua Lancia Aprilia, bé prendavamo la Littorina da Venezia a Calalzo. Arrivati a Calalzo , si prendeva quel meraviglioso trenino bianco ed azzurro, a scartamento ridotto che è ancora così vivo nella mia memoria. Ci portava attraverso una parte del Cadore sino alla valle d'Ampezzo e così dopo tante fermate nei vari paesini arrivavamo alla meta.
Quel trenino era ancora nei primi anni 50 praticamente il mezzo di comunicazione pubblica che univa il Cadore alla val Pusteria, sino a Dobbiaco. Era gestito dalla SFD, Società Ferrovia delle Dolomiti e nel mio ricordo era qualcosa di fantastico.
Posso però fare alcune considerazioni personali : dopo aver raggiunto l'apice della sua attività con i Giochi Olimpici del 1956, per i quali furono acquistati due nuovi elettrotreni E 008, la Ferrovia delle Dolomiti con il diffondersi del trasporto su ruota , iniziò un lento ed inarrestabile declino : la SDF , Società che gestiva la linea, decise di chiudere battenti ed attività nel Maggio del 1964. A quel punto la linea fu demolita e con essa sparì il fascino di quella macchia biancoazzurra che traversava la valle delle più belle montagne del mondo. Dopo molti anni di ignavia, durante i quali la carreggiata, i ponti, le gallerie dove passava il trenino furono abbandonati, finalmente si pensò ad utilizzate quegli spazi e quelle opere per costruirvi una pista ciclabile. Almeno quello! Certamente in un Paese come il nostro, nessuno ebbe la lungimiranza per valorizzare turisticamente quella ferrovia, pensate cosa sarebbe quella linea oggi! Ma no, non ne valeva la pena, generava perdite economiche e quindi fu chiusa.
Me ne rimarrà sempre il ricordo e con esso quello di mio padre, al quale ogni volta che attraversavamo in macchina i binari, senza barriere ma dotati di avvisatori luminosi ed acustici, dicevo : " pepi 'tento teno! "